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Trento, 19 giugno 2016
«Situazione destabilizzante per tutti Chiedo piÙ rispetto per la cittÀ»
La presidente del consiglio Coppola analizza la debacle di martedì
«Opportuno un chiarimento tra il sindaco e la sua maggioranza»

intervista a Lucia Coppola, presidente del Consiglio comunale
dal Corriere del Trentino di domenica 19 giugno 2016

«Andare avanti con questo dissenso intermittente, “segreto”, non dichiarato, addirittura negato non mi sembra molto rispettoso della città né dei consiglieri». Subito dopo il «fattaccio» di martedì, con la bocciatura della delibera sul personale, Lucia Coppola aveva preferito rimanere fuori dal botta e risposta — spesso aspro — tra partiti. Ma al termine di una settimana ad alta tensione, la presidente del consiglio analizza la situazione dell’aula. Invitando, con tono pacato ma deciso, a un maggiore «senso di responsabilità». E sostenendo l’opportunità di un chiarimento.

Presidente Coppola, si chiude una settimana difficile. Come valuta il passaggio di martedì?
«Da presidente del consiglio consiglio, primus inter pares, osservo le dinamiche dell’aula, che cerco di governare al meglio. Rispetto agli ultimi sviluppi, non posso che esprimere viva preoccupazione per la prosecuzione della consiliatura. In questi giorni ho avuto modo di raccogliere il disagio e l’imbarazzo da consiglieri di maggioranza e di minoranza, ma anche da singoli cittadini. Del resto, la situazione che si è venuta a creare è oggettivamente destabilizzante per tutti, poco chiara e poco trasparente. Soprattutto in vista di importanti passaggi istituzionali quali la revisione del Prg, i temi legati alla sicurezza, alle politiche sociali, alla cultura, alle pari opportunità, alle tematiche legate alla condizione femminile».

Torniamo alla seduta di martedì.
«Ovviamente, tutto nella seduta di martedì si è svolto regolarmente: il voto segreto, legittimamente richiesto, è stato accordato. Nel corso di questo voto i consiglieri di maggioranza e minoranza hanno liberamente espresso le loro posizioni. Mi limito perciò, senza esprimere giudizi nei confronti di nessuno, a rilevare che vi sono stati interventi dei consiglieri di minoranza in aperto dissenso con la delibera e che non vi sono stati interventi dei consiglieri di maggioranza che lasciassero prevedere voti contrari o astensione».

Eppure la delibera è stata bocciata con quattro defezioni della maggioranza. E un unico «reo» confesso, Uez.
«Non so come i cittadini possano interpretare questa mancanza di coerenza e di trasparenza. Da presidente non posso perciò che auspicare, per il bene della città che merita attenzione, senso di responsabilità e impegno, una chiarificazione tra sindaco, giunta e maggioranza che lo sostiene, o dovrebbe farlo».

Come superare le divisioni?
«Non sono una fautrice della condivisione e dell’appiattimento a tutti i costi e comprendo che in una maggioranza ci possano essere posizioni dissenzienti su singoli temi. Alla luce di queste considerazioni, credo che l’unica possibilità per uscire dall’impasse sia quella di esplicitare le ragioni del dissenso, discuterle e capire se ci sono margini di ricomposizione. Andare avanti a vista, decidendo di volta in volta con chi e come schierarsi, non consente né ai cittadini né al consiglio di capire quale sia l’obiettivo che alcuni consiglieri della maggioranza intendono perseguire con questo dissenso intermittente, “segreto”, non dichiarato, addirittura negato. Non mi sembra molto rispettoso della città, né dei consiglieri che lavorano con impegno quotidiano e passione».

 

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